Il Contratto Collettivo

AutorRaffaele Del Vecchio
Páginas130-132

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Raffaele Del Vecchio *

Come hanno scritto Pasquale Sandulli, Vallebona e Petrucci, il diritto sindacale italiano è differente da quello Brasiliano, pertanto va spiegato nei termini essenziali. Lo esamineremo lungo l’arco della sua evoluzione storica, mentre sarà Giorgio Sandulli ad esaminarlo sul piano degli attuali contenuti.

Il contratto collettivo è il principale complemento oggetto dell’azione sindacale delle parti sociali. Esso riceve il crisma dell’ufficialità con “Industrial democracy”, opera dei coniugi Sidney e Beatrice Webb, pubblicata dopo anni di indagine alla fine dell’800 e rapidamente affermatasi nella pubblicistica occidentale.

L’Italia arriva alla rivoluzione industriale nella seconda metà dell’800, in ritardo e quindi costretta a comprimere in un arco di tempo ristretto la maturazione che in Inghilterra si era dispiegata lungo un tempo di almeno un secolo.

Noi sappiamo che la forma contrattuale più diffusa a quell’epoca era il contratto individuale di lavoro, coerente con le disposizioni del Codice civile di Napoleone I, da cui aveva tratto ispirazione il nostro Co-dice civile del 1865. La norma dedicata al lavoro era racchiusa in un articolo, il 1628, che vietava il vincolo di lavoro perpetuo, ritenuto sintomo di schiavitù, e utilizzava lo schema contrattuale della locazione, per sua natura a tempo.

La durezza dello sviluppo industriale determinò ben presto l’esigenza di organizzare forme di coalizione di lavoratori privi di identità richiesti dall’industria nascente, e profondamente diversi dagli esercenti di arti e mestieri che operavano da secoli e che sarebbero rimasti spiazzati dal progresso economico: sorgeranno così le società di mutuo soccorso, poi le leghe di resistenza e infine le camere del lavoro, a contrappunto delle camere di commercio sorte in Francia ai tempi di Napoleone I.

Nel 1906 in Inghilterra il sindacato fonda il partito laburista, in Germania sindacato e partito socialdemocratico distinguono competenze e campi d’azione, in Francia la CGT definisce la propria linea di sindacato rivoluzionario indipendente rispetto allo Stato e ai partiti politici, in Italia nasce la CGdl come fusione delle due organizzazioni preesistenti (territoriale e categoriale) che si sovrappongono nel ruolo, a dimostrazione e prova della caratterizzazione ideologica della nostra azione sindacale.

La natura individuale del contratto di lavoro spin-ge alla fissazione della misura del solo salario in forma di concordati di tariffa, traducendo alla lettera il termine tedesco, che prevedono la misura che le due parti prendono l’impegno di rispettare: questo spiega l’intervento delle Corti statunitensi, che in conco-

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mitanza con la legge antitrust del 1890 esaminano i contratti collettivi come mezzi...

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