Il sistema di asilo europeo e I diritti umani dei rifugiati: verso una regressione?

AutorEnzo Rossi - Paolo Iafrate
CargoUniversity of Rome Tor Vergata - University of Rome Tor Vergata
Páginas203-227
Periódico do Núcleo de Estudos e Pesquisas sobre Gênero e Direito
Centro de Ciências Jurídicas - Universidade Federal da Paraíba
V. 5 - Nº 02 - Ano 2016 Migração, Mobilidade & Direitos Humanos
ISSN | 2179-7137 | http://periodicos.ufpb.br/ojs2/index.php/ged/index
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DOI: 10.18351/2179-7137/ged.v5n2p203-227
IL SISTEMA DI ASILO EUROPEO E I DIRITTI UMANI DEI
RIFUGIATI: VERSO UNA REGRESSIONE?
Enzo Rossi1
Paolo Iafrate2
Riassunto: L’atteggiamento degli stati
europei nei confronti dei richiedenti asilo
è nel complesso restrittivo. L’esame delle
norme europee sull’asilo e una breve
rassegna delle sentenze della Corte
Europea dei Diritti Umani e della Corte di
Giustizia mostrano le violazioni dei diritti
umani che sono state effettuate allo scopo
di limitare l’accesso dei richiedenti asilo
negli stati europei. I flussi di arrivi
recentemente verificatisi, ritenuti
esorbitanti, hanno comportato, dopo un
tentativo di cooperazione poi di fatto
fallito, l’emanazione di norme più
restrittive con violazioni maggiori dei
diritti. Infine, l’accordo con la Turchia
segna la rinuncia da parte dell’Europa alla
gestione del problema, che viene
demandato ad un paese che offre scarse
garanzie di democrazia e di rispetto dei
diritti.
1 University of Rome Tor Vergata - CREG (the Centre for Economic and Legal Research). Email:
enzo.rossi@uniroma2.it
2 University of Rome Tor Vergata - Contract Professor in Economics and Regulation of Migration - Lawyer in
Human Rights and Migration paolo.iafrate@uniroma2.it
Parole chiave: I diritti umani. Corte
europea. Asilo.
Abstract: The attitude of European states
towards asylum seekers is in restraining
overall. The review of the European rules
on asylum and a brief review of the
judgments of the European Court of
Human Rights and the Court of Justice,
show the human rights violations that have
been performed in order to limit the access
of asylum seekers in European countries.
The recent inflows, deemed exorbitant,
resulted, after an attempt to cooperation
then in fact failed, in the enactment of
more stringent rules with major violations
of rights. Finally, the agreement with
Turkey marks the partial renunciation by
Europe to handle the problem, which is
delegated to a country that offers few
guarantees of democracy and respect for
human rights.
Periódico do Núcleo de Estudos e Pesquisas sobre Gênero e Direito
Centro de Ciências Jurídicas - Universidade Federal da Paraíba
V. 5 - Nº 02 - Ano 2016 Migração, Mobilidade & Direitos Humanos
ISSN | 2179-7137 | http://periodicos.ufpb.br/ojs2/index.php/ged/index
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DOI: 10.18351/2179-7137/ged.v5n2p203-227
Keywords: human rights. European
Court. Asylum
Introduzione
L’accoglienza dei rifugiati
costituisce il punto più sensibile in materia
di rispetto dei diritti umani, nell’ambito
della gestione dei flussi migratori e anche
in senso generale. I rifugiati, secondo la
visione del UNHCR (United Nations High
Commissioner for Refugees), sono in
quanto tali persone vulnerabili,
rappresentando in un’epoca di instabilità
geopolitica diffusa, il principale problema
umanitario. La questione, in passato come
oggi, é quella di gestire i flussi in modo
efficace, discriminando equamente quelli
che hanno davvero diritto alla protezione
internazionale da quelli che non verificano
invece i requisiti internazionalmente
richiesti, che sono quelli contenuti nella
Convenzione di Ginevra sui rifugiati del
1951, adottata nei decenni successivi da
tutti gli stati europei e OECD in generale.
Nell’ombra del problema delle procedure
idonee ad effettuare questa (legittima)
discriminazione, fin dall’inizio si è
nascosto il vero problema politico
dell’esame delle richieste di asilo, quello
di limitare per quanto possibile i flussi in
ingresso, perché non graditi ai votanti che
eleggono i governi, cioè quelli che hanno
il potere di legiferare ed agire in materia di
asilo. Numerosi dati e surveys
(Eurobarometer, Transtlantic Trends,
OECD ecc.) hanno fornito evidenza per
studi specifici (ad esempio Bauer et al,
2000) che mostrano come il grado di
avversione ai rifugiati da parte delle
popolazioni è più elevato che non nei
confronti dei migranti economici, perché
si ritiene che i rifugiati non siano utili per
le rispettive economie e che siano
mantenuti senza lavorare e quindi proclivi
ad attività criminali. Senza entrare nel
merito di queste convinzioni, che non
trovano riscontro nei numeri e nei fatti, la
conseguenza tangibile è che molti stati
(con rimarchevoli eccezioni, fra cui la
Svezia) hanno fin dall’inizio cercato di
limitare in vari modi l’ingresso dei
richiedenti asilo all’interno delle loro
frontiere, mettendo in atto procedure
spesso inique per respingerli. Così
contravvenendo ai principi umanitari da
loro stessi sottoscritti internazionalmente,
in particolare, in modo esplicito o
implicito, al principio di non-refoulement

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