Brevi considerazioni in tema di limiti oggettivi del giudicato

AutorMartino Zulberti
Ocupação do AutorRicercatore nell'Università degli Studi di Milano.
Páginas55-63
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BREVI CONSIDERAZIONI IN TEMA DI
LIMITI OGGETTIVI DEL GIUDICATO
Martino Zulberti
Ricercatore nell’Università degli Studi di Milano.
Sumário: 1.1 Premessa – 1.2 L’accertamento incidentale ex lege – 1.3 Questioni pregiudiziali e
giudicato. L’orientamento per il quale l’accertamento non si estende alle questioni pregiudiziali – 1.4
Segue: …e quello che ammette, a determinate condizioni, il giudicato sulle questioni pregiudiziali
in assenza di domanda – 1.5 Segue: …e quello che distingue, ai ni dell’estensione del giudicato,
fra pregiudizialità logica e pregiudizialità tecnica – 1.6 Gli orientamenti della giurisprudenza – 1.7
Riessione conclusiva – 1.8 Bibliograa essenziale.
1.1 PREMESSA
Il tema dei limiti oggettivi del giudicato si intreccia con molti altri temi, primo
fra essi quello dell’oggetto della domanda e del processo: l’ordinamento processuale è
governato difatti dal principio della domanda (art. 99 c.p.c. e art. 2907 c.c.) e da quello
della corrispondenza fra chiesto e pronunciato (art. 112 c.p.c.), sicché si afferma una
tendenziale coincidenza fra oggetto della domanda, oggetto del processo e oggetto
del giudicato (Cerino Canova, Luiso, Merlin, Nardo). Stabilire quale sia l’oggetto
della domanda giudiziale e l’oggetto del processo incide anche sui limiti oggettivi del
giudicato, dei quali solo il mio intervento intende occuparsi. Per la precisione, vorrei
affrontare la questione, se l’accertamento riconducibile alla decisione del giudice
riguarda esclusivamente il diritto soggettivo dedotto con la domanda giudiziale
ovvero se si estenda anche alle questioni pregiudiziali: si tratta del problema se le
questioni pregiudiziali siano conosciute dal giudice in via incidentale (c.d. cognitio
incidenter tantum) ovvero siano decise con attitudine al giudicato.
Manca nell’ordinamento italiano una previsione come l’art. 503 c.p.c. brasiliano,
che stabilisca in modo espresso le condizioni alle quali il giudicato si estende alle
questioni pregiudiziali: anche per questa ragione, la questione dei limiti oggettivi
continua ad essere oggetto di un acceso dibattito. La norma intorno alla quale si è
sviluppata la trattazione è l’art. 34 c.p.c., a mente del quale “Il giudice, se per legge o
per esplicita domanda di una delle parti è necessario decidere con eff‌icacia di giudicato
una questione pregiudiziale che appartiene per materia o valore alla competenza di un
giudice superiore, rimette tutta la causa a quest’ultimo, assegnando alle parti un termine
perentorio per la riassunzione della causa davanti a lui”. La disposizione è dettata però
in materia di competenza e si discute se e in quali limiti essa possa rilevare ai f‌ini della
soluzione del problema dell’estensione dell’accertamento alle questioni pregiudiziali.
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