La contrattazione collettiva aziendale: prospettive

AutorDario Calderara
CargoDottorato di Ricerca
Páginas119-143
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LA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA AZIENDALE: PROSPETTIVE
NEGOCIAÇÃO COLETIVA DE EMPRESAS: PERSPECTIVAS
Dario Calderara1
ABSTRACT: Il presente saggio affronta l’evoluzione della contrattazione collettiva di secondo livello, in particolare
della contrattazione aziendale, in seguito al decreto-legge n. 138 del 2011, convertito nella legge n. 148 del 2011, passando
per il T. U. sulla rappresentanza del 2014 e successivamente all’introduzione d el cd. Jobs Act. L’obiettivo principale del
presente contributo è quello di esaminare gli spazi della contrattazione collettiva d i secondo livello nelle relaz ioni
industriali.
PAROLE CHIAVE: contrattazione aziendale; deroga; delega; relazioni in dustriali.
RIEPILOGO: 1 La progressiva aziendalizzazione del diritto del lavoro e delle relazioni industriali 1.1 La contrattazione
aziendale dal Protocollo 1993 al d. l. 138/201 1. 1.2 Giungendo al sistema delle deroghe delineato dal Testo Unico 2014.
2 Le deroghe ai contratti collettivi nazionali e alla legge. 2.1 Il rispetto degli obbligh i sulla disciplina derogatoria. 2.2 Le
condizioni per avvalersi della facoltà di deroga. 2.3 La differenze funzione tra delega e la deroga. 3 Gli spazi della
contrattazione di secondo livello dopo i decreti attuativi del Jobs Act. 3.1 Attualità ed “inattualità” della contrattazione in
deroga nel nuovo quadro normativo. 3.2 Il “sostanziale superamento” dell’art. 8 d. l. 138/2011. 3.3 Il riemergere della
funzione acquisitiva della contrattazione di secondo livello. 3.3.1 Le pr ime ipotesi di accordi derogatori post Jobs Act.
3.3.1.1 Gli Acc ordi Novartis. 3.3.1.2 L’Accordo Trelleborg (2015). 3.3.1.3 L’Accordo Aferpi (ex Lucchini). 3.3.1.4 Il
protocollo del Comune di Bologna. 4 Conclusioni. Bibliografia.
RESUMO: Este ensaio trata da evolução da negociação coletiva de segundo nível, em particular da negociação de
empresas, na sequência do decreto-lei nº. 138, de 2011, convertida na lei nº. 148 de 2011, passando pela Lei Consolidada
de Representação em 2014 e após a introdução da chamada Jobs Act. O principal objetivo desta contribuição é examinar
os espaços de negociação coletiva de segundo nível nas relações laborais.
PALAVRAS-CHAVE: negociação de empresas - derrogação - deleg ação - relações laborais.
SUMÁRIO: 1 A co rporatização progressiva do direito do trabalho e das relações laborais. 1.1 Negociação da empresa
do Protocolo de 1993 a d. EU. 138/2011. 1.2 Acesso ao sistema de exceções previsto na Lei Consolidada de 2014. 2
Exceções aos acordos coletivos nacionais e à lei. 2.1 Conformidade com as obrigações da disciplina derrogatória. 2.2 As
condições de utilização da opção de dispensa. 2.3 A função diferente entre delegação e derrogação. 3 Espaços para
negociação de segu ndo nível após os decretos de implementação do Jobs Act. 3.1 Atualidade e negociação
“desatualizada” em derrogação no novo quadro regulamentar. 3.2 A "superação substancial" do art. 8 d. EU. 138/2011.
3.3 O ressurgimento da função aquisitiva da negociação d e segundo nível. 3.3.1 As primeiras hipóteses de acordos de
isenção pós-Jobs Act. 3.3.1.1 O Acordo Novartis. 3.3.1.2 O Acordo da Trellebo rg (2015). 3.3.1.3 O Acordo Aferpi
(anteriormente Lucchini). 3.3.1.4 O protocolo do Município de Bolonha. 4. Conclusões. Bibliograf ia.
1 LA PROGRESSIVA AZIENDALIZZAZIONE DEL DIRITTO DEL LAVORO E DELLE
RELAZIONI INDUSTRIALI
L’aziendalizzazione del sistema giuridico dei rapporti di lavoro e delle relazioni industriali è
Artigo enviado em 16 /06/2021
Artigo aprovado em 25/08/2021
1Dottorato di Ricerca, PhD in “Autonomia p rivata, impresa, lavoro e tu tela dei d iritti nella prospettiva europea ed
internazionale” - Curriculum di Diritto del Lavoro presso l’Università La Sapienza di Roma con una tesi dal titolo “I
rapporti di lavoro nel contratto di rete”. Docente della Università La Sapienza .
2
un sintomo del diritto c.d. post-moderno, che valuta la problematicità dell’impatto delle nuove regole,
negoziali e legislative, sul nostro sistema delle fonti del diritto.
Da qualche tempo vi è consenso unanime sul fatto che l’internazionalizzazione dei mercati e
della concorrenza abbia messo in crisi le tradizionali “comunità di riferimento”2 del diritto ed, in
particolare, il sistema delle relazioni industriali di categoria o intercategoriali, per il diritto del lavoro3.
Tutto questo si riflette, in modo esplicito, nel sistema giuridico attraverso la crisi della funzione
regolativa uniforme4 dei rapporti sociali ed, in particolare, sul contratto collettivo di categoria5,
impedendo la coesione sociale e disgregando la comunità di riferimento.
Il decentramento normativo6 muove da eventi centrifughi rispetto alla fonte contrattuale, per
cui si può certamente sostenere che anche il processo di decentramento delle relazioni industriali è
sempre accompagnato da riforme della tecnica normativa nei sistemi giuridici nazionali7. Nell’attuale
legislazione italiana, incentrata ormai sulla flessibilità, le competenze normative non sono più
attribuite infatti solo al contratto nazionale, ma anche ai contratti aziendali o territoriali.
Un’autorevole dottrina ha sostenuto che “l’aziendalizzazione è la teoria del decentramento
normativo come derogabilità della norma generale al livello aziendale”8. È importante però non
considerare l’aziendalizzazione soltanto come la valorizzazione del contratto aziendale, ma
analizzarla in un’ottica più estesa dove la contrattazione aziendale non è più acquisitiva, bensì
concessiva9.
L’evento dell’aziendalizzazione è altresì ambivalente, è specializzazione normativo-
organizzativa e, al tempo stesso, fenomeno di deroghe peggiorative ai diritti derivanti dai contratti
collettivi e legali e finanche fenomeno di concorrenza tra imprese con relativo dumping sociale.
Possiamo tracciare un’iperbole piuttosto chiara che è cominciata con l’Accordo Quadro 2009,
seguito dall’Accordo Interconfederale dello stesso anno, per continuare con l’Accordo
Interconfederale 2011 e l’art. 8 della l. n. 148/2011, il Protocollo d’Intesa 2013 cui è succeduto il
Testo Unico sulla Rappresentanza 2014.
2E. Ales, Dal caso Fiat al “caso Italia”. Il diritto del lavoro “di prossimità”, le sue scaturigini e i suoi limiti
costituzionali, in DRI, n. 4, 2011, pp. 1063 e ss.
3R. De Luca Tamajo, Riforme (im)possibili del diritto sindacale, in DLM, n. 1, 2011, pp. 1 e ss.
4U. Romagnoli, Dalla cancellazione dell’art. 8 alla ricostruzione del diritto del lavoro, in
www.dirittisocialiecittadinanza.org, 2011, pp. 1 e ss.
5 S. Sciarra, Uno sguardo oltre la Fiat. Aspetti nazionali e transnazionali nella contrattazione collettiva della crisi, in
RIDL, 2011, 2, p. 178.
6 P. Sandulli, Il nuovo sistema delle fonti nel diritto del lavoro, in MGL, 2012, n. 3, pp. 150 e ss.
7 T. Treu, Come evolvono le relazioni industriali, in M. Mascini, (a cura di), L’annuario del lavoro, 2011, Roma,
Edizioni il Diario del Lavoro, pp. 209 e ss.
8 V. Bavaro, L’aziendalizzazione del sistema contrattuale it aliano, in www.dirittisocialiecittadinanza.org, 2012, pp. 1 e
ss.
9 P. Tomassetti, Sindacato e contrattazione aziendale concessiva: una ricerca empirica, in DRI., 2015, n. 1, pp. 183 e
ss.

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