A Codificação do Direito do Consumo na Itália

AutorÂngela Frota
CargoSubdiretora do CEDC
Páginas137-151

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Excertos

"As disposições vertidas reletem as normas impostas quer por diretivas minimalistas (que deinem uma plataforma mínima que os Estadosmembros da União Europeia não poderão ofender, deixando-se-lhes, porém, a faculdade de oferecer aos seus destinatários níveis mais elevados de proteção), quer por diretivas-quadro (que segregam normas de proteção máxima, não sendo lícito aos Estados-membros legislar de modo diferente. infra ou supra ao quadro normativo imperativamente imposto), como é o caso da Directiva 2005/29/CE, de 11 de maio, que disciplina as práticas comerciais desleais"

"Outra crítica que se desfere é a de que se terá perdido uma excelente oportunidade para ampliar o âmbito do próprio Código, em particular com a inserção do regime dos contratos de consumo na sua integralidade, e não só o dos seguros, tal como hoje se disciplinam: dos serviços públicos essenciais a contratos outros com uma ocorrência assinalável no dia a dia"

"Há domínios como os dos contratos, maxime o dos seguros, e os da segurança na cadeia alimentar que dele deveriam constar"

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1. Generalidades

Itália, pelo Decreto-Legislativo 206/2005, de 6 de setembro, ofereceu à sua comunidade jurídica o Codice del Consumo.

E tal surge em obediência a uma nova concepção ante a dispersão normativa: "legislar menos, legislar melhor".

P. M. PUTTI, in Il diritto dei consumi tra memoria storica e nuove prospettive, in G. VILLANACCI (a cura di), Manuale del diritto dei consumi, Napoli, 2007, pág. 12, sublinha como a «novità di piu ampio respiro introdotta dalla nuova normativa sia senza dubbio il dato formale della reductio ad unum della ipertroica e disorganica disciplina in materia di protezione del consumatore».

Mário Frota denomina amiúde este fenómeno normativo como o dos 3 P: já que se trata de uma legislação - plúrima, prolífera e prolixa.

Mas a expressão de Putti é francamente muito expressiva: a hipertróica e desorgânica disciplina em matéria de protecção do consumidor.

Numa época de descodiicação, empreender a recodiicação pareceria tarefa ingente, como no caso do codice del consumo, como o assinala Mazzasette Federica, em tese em que se discutem aspetos tamanhos:

[" Adottato in attuazione dell’art. 7 della legge delegata 29 luglio 2003, n. 229, dal titolo «Interventi in materia di qualita della regolazione, riassetto normativo e codiicazione - Legge di sempliicazione 2001» (in G.U. del 25 agosto 2003, n. 196): per un commento v. N. LUPO, Dai testi unici "misti" ai codici: un nuovo strumentario per le politiche di sempliicazione, in Studium iuris, 2004, p. 157 ss.; A. ZACCARIA, Dall’"età della decodiicazione" all’"età della ricodiicazione": a proposito della Legge n. 229 del 2003, ivi, 2005, p. 697 ss.. In base alla l. n. 229 del 2003 sono stati adottati anche altri «codici di settore» e, piu in particolare, ex art. 4, comma 1, il «codice delle asicurazioni private» (d.lg. 7 settembre 2005, n. 209) ed in base all’art. 10, comma 1, il «codice dell’amministrazione digitale» (d.lg. 7 marzo 2005, n. 82, successivamente integrato e corretto dal d.lg. 4 aprile 2006, n. 159). A questi si aggiungono, poi, il «codice in materia di protezione dei dati personali» (d.lg. 30 giugno 2003, n. 196, in attuazione della delega di cui alla l. 24 marzo 2001, n. 127); il «codice delle comunicazioni elettroniche» (d.lg. 1° agosto 2003, n. 259, emanato in virtu della l. 1° agosto 2002, n. 166); il «codice dei beni culturali e del paesaggio» (d.lg. 22 gennaio 2004, n. 42, previsto dalla l. 6 luglio 2002, n. 137); il «codice dei diritti di proprieta industriale» (d.lg., 10 febbraio 2005, n. 30, in attuazione della l. 12 dicembre 2002, n. 273); il «codice della nautica da diporto» (d.lg., 18 luglio 2005, n. 171, contemplato

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dalla l. 8 luglio 2003, n. 172); il «codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi, forniture» (d.lg., 12 aprile 2006, n. 163, adottato in base alla l. 18 aprile 2005, n. 62); il «codice dell’ambiente» (d.lg. 3 aprile 2006, n. 152, ora modiicato dal d.lg. 8 novembre 2006, n. 284 e dal d.lg. 16 gennaio 2008, n. 4, ed emanato in attuazione della l. 15 dicembre 2004, n. 308)."]

Para uns, "uma oportunidade perdida": por escaparem ao código outras matérias da ileira da proteção do consumidor, como impressivamente realça Federica.

(G. DE CRISTOFARO, Il «Codice del consumo». Un’occasione perduta?, in Studium iuris, 2005, p. 1148, il quale mette in evidenza che «la formulazione testuale della quasi totalita delle disposizioni e rimasta inalterata (e irrisolti rimangono pertanto i numerosi dubbi interpretativi da essi suscitati) e le poche integrazioni o modiicazioni che sono state apportate non bastano certo a porre rimedio ai difetti contenutistici e "stilistici" che esse presentano, ne ad eliminare i proili di possibile incompatibilita con il diritto comunitario che caratterizzano non poche di esse. Le disposizioni "nuove" introdotte, poi, sono poche, per lo piu di modesto rilievo, e talora foriere di gravi problemi interpretativi e di sovrapposizioni»; ID., Il «Codice del consumo», cit., p. 749. Nello stesso senso v. anche F. BILOTTA, Un riassetto della normativa esistente centrato sull’atto e non sul soggetto, in Giuda dir., 2005, f. 48, p. 63, secondo il quale «l’impressione che si ricava a una sua prima lettura e che si poteva fare di piu. Si e persa l’occasione per sciogliere alcune aporie e alcuni dubbi interpretativi segnalati in questi anni dalla dottrina e dalla giurisprudenza, (tanto per fare un esempio in materia di clausole vessatorie). Non basta riassemblare norme sparse qua e la in un unico testo per sempliicare il lavoro degli operatori del diritto»; F. ADDIS, o.c., § 1, per il quale «Parlare di "nuova era delle codiicazioni" sembra dunque improprio e fuorviante, sia sotto il proilo temporale, sia sotto quello propriamente contenutistico e il termine "codice" con il quale si indica questi provvedimenti normativi appare certamente eccedente rispetto alle operazioni compiute. Esso manifesta, piuttosto, una scelta politicamente consapevole ma non necessaria. Il legislatore voleva procedere ad una sempliicazione e ad una riorganizzazione della materia, cioe al raggiungimento di obiettivi certamente meno impegnativi, attraverso il ricorso a fonti che, utilizzando la ben nota teorica costituzionalista, si avvicinano piu ai testi unici che alle raccolte di leggi o ai codici veri e propri")

"Tovani Flavio pondera em um apontamento ínsito na rede - "Codice del Consumo": un’occasione mancata. Il diritto del consumatore, in Italia, è

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il frutto di una lunga opera iniziata a livello europeo negli anni 70’, il cui punto d’approdo è oggi costituito dal cd. "Codice del Consumo" (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206). Giova innanzitutto sofermarsi sulla scelta del legislatore di deinire "Codice" tale complesso normativo. E’ chiaro che non siamo in presenza di un codice tradizionale, con caratteri di novità e con regole rivolte alla generalità dei consociati. Esso, infatti, da un lato, si limita a riorganizzare la quasi totalità delle norme in materia (pur lasciando fuori importanti settori riguardanti il consumatore, in primis il diritto delle assicurazioni e il diritto alimentare), prima sparse in una serie di testi che erano, per lo più, il recepimento di direttive comunitarie, dall’altro si rivolge...

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